Scrive il curatore Sebastiano Simonini: «Non è semplice definire la poetica di Fabio Romano, artista completo e sicuramente originale, capace di lavorare con un linguaggio contemporaneo attento alle molteplici e differenti istanze espressive del nostro presente. I lavori di Romano si presentano con la sembianza di indefinibili sculture, ambienti, strutture silenziose, paesaggi, per un'arte completa e multiforme, personale e sicuramente di difficile categorizzazione. Una sigla espressiva capace di emozionare anche senza l'urlo di chi vuole a tutti i costi colpire con quell'aggressività che troppo spesso viene esibita nelle poetiche degli artisti contemporanei. Fabio Romano lascia emergere, con naturalezza, il mistero di "città" che, solo apparentemente residuali, si connotano per equilibri perfetti e per un eleganza estremamente raffinata. Impaginazioni molto accurate invadono le tre dimensioni ed emozionano, toccandoci nel profondo. Sono città invisibili, quasi di calviniana memoria, che ci attraggono assorbendoci in un profondo infinito, che a ben guardare possiamo forse riconoscere attorno a noi in ogni millimetro della nostra quotidianità...».

La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 25 maggio, il sabato e la domenica dalle 18 alle 20, altre giornate su appuntamento (tel. +39 335 8034053).