Con questa mostra, la numero ottanta, 1.1_ZENONEcontemporanea di Reggio Emilia festeggia i suoi primi quindici anni di attività. E Fabio Iemmi, fin dall’inizio co-protagonista di un percorso di ricerca condiviso, presenta per l’occasione idee e creatività capaci di connotare con forza la propria poetica e il desiderio di sviluppare lo studio di nuove materie.

Marina Dacci, nel testo in catalogo della recente mostra personale di Fabio Iemmi tenutasi presso la Sala delle Grasce di Pietrasanta, lo descrive come “sperimentatore alchemico”, che caratterizza la propria ricerca su due direttrici: “reinvenzione di materiali e attualizzazione di processi artistici tradizionali”. Ed è esattamente questa la chiave del suo lavoro, quella “materia (…) in gran parte di origine naturale (calci, ossidi, lacche terre, pietre dure, elementi vegetali), che Iemmi lavora in un amalgama di misture, macinature a cui si aggiungono ibridazioni da lui create”.

Una ricerca inesauribile, il desiderio di scoprire e realizzare sempre nuove, inattese possibilità espressive. In tutto questo si concretizza il lavoro di Iemmi, il cui esito più recente è la plaxite, nello specifico di questa mostra la metalplaxite. Sempre con le parole di Marina Dacci, l’effetto è “assimilabile a una pittoscultura”, e in queste opere le superfici si fanno concretamente di bronzo, ottone, ferro, pronte a invadere lo spazio e diventare parete, struttura, ambiente, architettura, ben oltre l’oggetto scultoreo.

In questo senso è emblematico quanto ha scritto Luciano Serchia: “Iemmi ha anche esteso la sua sperimentazione artistica all’architettura. Anzi, si può affermare che fu in principio espletata nel campo di edifici storici, per poi estendersi all’architettura moderna. Il passaggio non è casuale, perché presuppone un dominio concettuale che, superata la dottrina estetico idealista, approda in un ambito creativo teso a restituire alle immagini del passato una duplice dimensione temporale, inverata nell’attuazione dei valori in gioco che si intendono trasmettere alle generazioni future”.

Fabio Iemmi è artista multidisciplinare e interdisciplinare, affonda le radici della propria ricerca nella funzione estetica della materia. Ha lavorato in progetti di studio e sviluppo culturale in Italia e all’estero, collaborando fra gli altri con il Museo della Storia dello Shaanxi e il Mausoleo Han Yang Ling in Cina. Al suo attivo numerose esposizioni e allestimenti artistici in spazi pubblici e privati. È responsabile della progettazione artistica dell’ex Monastero di San Cristoforo a Pian di Marte (PG). Per approfondimenti: www.fabioiemmi.it.

La mostra, che sarà inaugurata sabato 17 febbraio alle ore 18.00, rimarrà aperta al pubblico domenica 18 febbraio e sabato 24 febbraio con orario 18.00-20.00 oppure su appuntamento.  Per informazioni: T. +39 335 8034053, simonini@zenonecontemporanea.it, malagoli@zenonecontemporanea.it, www.zenonecontemporanea.it.