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Utopiche seduzioni. Dai nuovi materiali alla Recycled Art. Da Piero Manzoni alle ultime generazioni.


Indirizzo
Viale Bologna, 288
Sede
Fondazione Dino Zoli
Citta
Forlì (FC)
A cura di
Nadia Stefanel e Matteo Galbiati
Tipologia
Mostra collettiva



Utopiche seduzioni. Dai nuovi materiali alla Recycled Art. Da Piero Manzoni alle ultime generazioni.
Mostra collettiva - Da Sabato 28 ottobre 2023 a Domenica 24 marzo 2024 Fondazione Dino Zoli | Forlì (FC)

La Fondazione Dino Zoli di Forlì presenta il progetto "CHANGES. Il cambiamento come urgenza della sostenibilità", che intende approfondire il tema ambientale attraverso la mostra d’arte "Utopiche seduzioni. Dai nuovi materiali alla Recycled Art. Da Piero Manzoni alle ultime generazioni" e una serie di talk ad ingresso gratuito, secondo un approccio non solo estetico, ma anche etico, con riferimenti al mondo della ricerca, della scienza, della tecnologia, della storia, della filosofia e della sociologia.
Curata da Nadia Stefanel e Matteo Galbiati, l’esposizione sarà inaugurata sabato 28 ottobre alle ore 18.00, consigliata la prenotazione.

Prestiti importanti, opere provenienti dalla collezione permanente della Fondazione Dino Zoli e un attento monitoraggio della ricerca artistica contemporanea condurranno il visitatore attraverso cinquant’anni di riflessioni, animate da diverse sensibilità e principi estetici, legati ai differenti momenti storici in cui le opere hanno visto la luce.

Il percorso espositivo, che comprende anche una selezione di opere di Piero Manzoni, provenienti dalla Fondazione Piero Manzoni di Milano, di Piero Gilardi e di Enrico Cattaneo, si articola attraverso le ricerche di artisti mid-career (Afran, Valerio Anceschi, Alessio Barchitta, Andrea Cereda, Marina Gasparini, Roberto Ghezzi, Thierry Konarzewski, Margherita Levo Rosenberg, Lulù Nuti, Valentina Palazzari, Francesca Pasquali, Artan Shalsi, Sasha Vinci) ed emergenti (Lucia Bonomo, Michele Di Pirro, Cesare Galluzzo, Miriam Montani, Giulia Nelli, Anuska Sarkar) per rappresentare uno spaccato, certo di parte e selezionato, del panorama artistico dagli anni Sessanta ad oggi.

Si passerà dai celeberrimi "Achrome" di Manzoni ai lavori site-specific di Francesca Pasquali, Giulia Nelli e Valentina Palazzari, realizzati per l’occasione e destinati a un riciclo totale, passando per altre opere in cui i materiali sono volutamente riutilizzati. Saranno esposti inoltre alcuni dipinti di Enrico Baj e Renata Boero, parte della collezione permanente della Fondazione Dino Zoli.

«La convinzione personale della necessità di cambiare il nostro modo di vivere verso comportamenti eco sostenibili – dichiara Monica Zoli, socia Dino Zoli Group – influenza inevitabilmente anche le nostre attività imprenditoriali, stimolando riflessioni e desiderio di approfondimenti. L’idea di realizzare il progetto CHANGES nasce oltre un anno fa con l’obiettivo di condividere, con collaborazioni interdisciplinari, conoscenze ed esperienze nate in vari ambiti, con più soggetti e linguaggi diversi, per stimolare una presa di coscienza collettiva la più ampia possibile. Il progetto, organizzato da Fondazione Dino Zoli, non poteva prescindere da una mostra di arte contemporanea, prende vita così "Utopiche seduzioni" con le opere di straordinari artisti, messaggeri di vivifiche intuizioni che siamo felici di mettere a disposizione di tutti».

«In un’epoca in cui, forse con un colpevole ritardo, abbiamo capito il valore e la fragilità dell’ambiente in cui viviamo e il modo diverso in cui dovremmo approcciarci alle sue risorse, anche l’Arte, o forse soprattutto l’Arte, può aiutarci a comprendere e riflettere, in altra misura e maniera, sui temi forti del nostro presente», scrive Nadia Stefanel, direttrice della Fondazione Dino Zoli. «Il progetto promosso dalla Fondazione Dino Zoli nasce dall’urgenza di considerare la sostenibilità ambientale come l’unica strada per il nostro prossimo futuro, per migliorare sia la salute e il benessere delle persone, sia la qualità della vita a livello globale».

«Attraverso le opere in mostra – aggiunge Matteo Galbiati – sarà possibile valutare quei passaggi epocali, sottolineati e messi in evidenza proprio dai contenuti, dalle ricerche e dalle sperimentazioni, che hanno sottinteso i vari cambiamenti di pensiero e di rotta che, dal Secondo Dopoguerra in poi, si sono riscontrati nell’uso dei materiali con cui fare arte. Nell’esposizione saranno messe al centro quelle nuove materie che parevano essere un’innovazione della contemporaneità e risolutive per l’umanità (resta certa e comprovata la loro vantaggiosa utilità) ma, nel tempo, se non opportunamente trattate e gestite, si sono rivelate essere un notevole problema per l’ambiente e un gravoso lascito per le generazioni future. Così passando dalla fascinazione per la plastica e le sostanze sintetiche via via si è giunti ad una consapevolezza che, anche attraverso le ricerche degli artisti, temi come quelli del riuso, del riciclo, dell’eco-sostenibilità, del rispetto dell’ambiente e la fragilità dei suoi equilibri si inseriscono nelle pratiche anche dei più giovani imponendo il ricorso a materiali ecosostenibili, naturali o, appunto, riutilizzati. In questo senso si intuirà come l’Arte abbia, nel corso dei decenni, sempre saputo essere osservatorio privilegiato sul/del proprio tempo e, in taluni casi, ne abbia anticipato orientamenti e pratiche».

Nel periodo di apertura della mostra verrà organizzato un ciclo di talk tematici aperti al pubblico dal titolo "CHANGES. Il cambiamento come urgenza della sostenibilità" per suscitare un confronto e una riflessione più ampia, a partire dalle considerazioni mosse dagli artisti. I temi affrontati saranno: rifiuti, consumi, mobilità, energia. Primo appuntamento sabato 11 novembre alle ore 17.00 con "Riciclare, riusare, trasformare: impariamo dalla Natura". Interverrà il botanico e divulgatore Stefano Mancuso, in dialogo con tecnici ed esponenti di realtà produttive. La partecipazione è gratuita; richiesta la prenotazione (info@fondazionedinozoli.com, T. +39 0543 755711).

L’esposizione è realizzata con il patrocinio di Comune di Forlì, Regione Emilia-Romagna e Confindustria Romagna, il sostegno di Dino Zoli Textile, la sponsorizzazione tecnica di DZ Engineering e la partnership di Consorzio Detox di Prato e TerraMedia. L’Accademia di Belle Arti di Brescia SantaGiulia ha attivato un tirocinio per gli studenti del corso di Comunicazione espositiva, che schederanno le opere e realizzeranno i pannelli introduttivi.

La Fondazione Dino Zoli è aperta al pubblico da martedì a giovedì con orario 9.30-12.30, venerdì, sabato e domenica ore 9.30-12.30 e 16.30-19.30, chiuso lunedì e festivi. Ingresso libero. Per informazioni: T. +39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.comwww.fondazionedinozoli.com.

Artisti in mostra: Afran, Valerio Anceschi, Enrico Baj, Alessio Barchitta, Renata Boero, Lucia Bonomo, Enrico Cattaneo, Andrea Cereda, Michele Di Pirro, Cesare Galluzzo, Marina Gasparini, Roberto Ghezzi, Piero Gilardi, Thierry Konarzewski, Margherita Levo Rosenberg, Piero Manzoni, Miriam Montani, Giulia Nelli, Lulù Nuti, Valentina Palazzari, Francesca Pasquali, Anuska Sarkar, Artan Shalsi, Sasha Vinci.

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Fondazione Dino Zoli | Nadia Stefanel | Matteo Galbiati
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Locandina Utopiche seduzioni
Locandina Utopiche seduzioni
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Locandina Utopiche seduzioni

Renata Boero, Cromogramma 78, 1978, tela marina - elementi naturali, 260x160 cm. Collezione Fondazione Dino Zoli, Forlì
Renata Boero, Cromogramma 78, 1978, tela marina - elementi naturali, 260x160 cm. Collezione Fondazione Dino Zoli, Forlì
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Renata Boero, Cromogramma 78, 1978, tela marina - elementi naturali, 260x160 cm. Collezione Fondazione Dino Zoli, Forlì

Alessio Barchitta, Can't wait, 2022, piastrelle di recupero, malta cementizia, installazione di due elementi, 40x40x20 cm e 60x60x30 circa
Alessio Barchitta, Can't wait, 2022, piastrelle di recupero, malta cementizia, installazione di due elementi, 40x40x20 cm e 60x60x30 circa
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Alessio Barchitta, Can't wait, 2022, piastrelle di recupero, malta cementizia, installazione di due elementi, 40x40x20 cm e 60x60x30 circa

Marina Gasparini, Bandiera Rossa, 2022, ritaglio e ricamo su tessuto, 140x275 cm
Marina Gasparini, Bandiera Rossa, 2022, ritaglio e ricamo su tessuto, 140x275 cm
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Marina Gasparini, Bandiera Rossa, 2022, ritaglio e ricamo su tessuto, 140x275 cm

Thierry Konarzewski, White planet, serie After the future, Oceano Atlantico, Francia il 21 febbraio 2014, stampa Fine Art su carta Hahnemühle, 100x150 cm
Thierry Konarzewski, White planet, serie After the future, Oceano Atlantico, Francia il 21 febbraio 2014, stampa Fine Art su carta Hahnemühle, 100x150 cm
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Thierry Konarzewski, White planet, serie After the future, Oceano Atlantico, Francia il 21 febbraio 2014, stampa Fine Art su carta Hahnemühle, 100x150 cm

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