Per il progetto "Incontri", curato da Manuel Portioli e prodotto da Flag No Flags Contemporary Art, sarà allestita, dal 5 al 21 novembre 2021, presso la Chiesa dei SS Carlo e Agata a Reggio Emilia (Via San Carlo, 1), la mostra personale di Margrethe Kolstad Brekke, "The Next Great Acceleration".
L'esposizione e l'intera rassegna – con le mostre di Gabriel Johann Kvendseth e Eléonore Griveau – sarà presentata venerdì 5 novembre, alle ore 17.00, a Palazzo Da Mosto (Via Mari, 7). Interverranno Manuel Portioli (curatore evento), Margrethe Kolstad Brekke (artista), Paola Rubertelli (coordinatrice eventi Flag No Flags Contemporary Art), Davide Zanichelli (Direttore Fondazione Palazzo Magnani). È prevista la partecipazione in collegamento diretto da Bergen di Gabriel Johann Kvendseth (artista) ed Eleonore Griveau (artista).
Il progetto "Incontri" di Manuel Portioli, previsto dal 15 ottobre al 12 dicembre 2021, è il coronamento di un esteso percorso ideato dal curatore, sostenuto dalla volontà di creare idealmente un ponte ed uno scambio virtuoso tra Bergen, sua attuale città d’adozione, e Reggio Emilia, città natale. Naturale quindi che – per qualche evidente riflesso – le diverse mostre abbiano parlato tendenzialmente di spostamenti e migrazioni. Gli ‘attraversamenti’ – così pare utile definirli – si avviano nel 2013, quando Manuel invita un primo gruppo di artisti internazionali ad esporre all’Officina delle Arti di Reggio Emilia, nell’ambito di una mostra intitolata "Migration". Nel 2014 produrrà "Cold Current", in collaborazione con Helene Førde, convocando tredici artisti norvegesi in quattro spazi museali della città. Replicherà tempestivamente "Cold Current" presso le gallerie Opere Scelte di Torino e Adiacenze di Bologna tra il 2016 e 2018 a riprova della validità del progetto. Per Flag No Flags Contemporary Art, negli stessi anni, proporrà nella Chiesa dei SS Carlo e Agata tre mostre, "Heaven", "Transiti" e "Diaspora": rassegne di video arte e film corti di autori internazionali impegnati ad indagare con coerenza i temi degli spostamenti e delle migrazioni a cui già erano riferiti i progetti precedenti. L’attuale progetto "Incontri" potrebbe dirsi avviato sin dal 2019 con la produzione di "The House of Change" di Tatiana Stadnichenko nella Chiesa dei SS Carlo e Agata. Infatti solo ora, per una serie di vicissitudini, a questo fanno seguito le presenze dei tre autori proposti dal 15 ottobre al 12 dicembre. Se Tatiana narrava, con la costruzione di strutture effimere e video di architetture in costante movimento, la vita e l’esperienza di un esule destinato ai piaceri ed ai dispiaceri causati dalla condizione dell’essere straniero in terra altrui, drammaticamente un diverso in una terra di uguali, Gabriel Johann Kvendseth, Margrethe Kolstad Brekke ed Eleonore Griveau testimonieranno ora con i loro lavori quanto siano idealmente affini e connessi a questi concetti le finalità delle loro ricerche.
Con "The Next Great Acceleration" di Margrethe Kolstad Brekke – si legge nel testo di presentazione – siamo in un momento di transizione storica, fuori dall'era fossile e verso qualcosa di nuovo. In tutto il mondo stanno comparendo suggerimenti e soluzioni per riorganizzare l'infrastruttura umana verso soluzioni sostenibili emergenti. Ogni opera dell'artista tessile norvegese, da quando si è laureata a Bergen nel 2014, ha perseguito due filoni di ricerca decisivi per questa transizione. In particolare una sua serie di lavori dedicati al tema dello sviluppo tecnologico nel settore energetico ha generato una gamma eterogenea di collaborazioni transdisciplinari. Avviando progetti che utilizzano aquiloni e deltaplani per illustrare il potenziale dell'energia eolica aviotrasportata – come quello proposto dal 5 novembre nella Chiesa dei SS Carlo e Agata a Reggio Emilia - Margrethe perviene ad una stretta collaborazione con il Centre for Climate and Energy Transformation (CET)/University of Bergen, concentrandosi contemporaneamente su una visione generale e sulle soluzioni strutturali specifiche. Inoltre si qualifica per la collaborazione con l’Artic Arts Institute che ha visto le istituzioni sovietiche presenti nell’area della Russia artica europea: un contesto individuato per una serie di lavori che hanno celebrato l’anniversario dei 500 anni di “Utopia”, l’opera di Sir Thomas More, scritta nel 1516. La personale di Margrethe Brekke prodotta a Reggio Emilia da Flag No Flags è la prima mostra nella quale l’artista contestualizza e contrappone materiali che originano da questi due filoni paralleli di ricerca. Per accostarsi il più possible all’Accordo di Parigi, e per realizzare la maggior parte degli obiettivi dell’Agenda UN SDGs (United Nations Sustainable Development Goals) 2030, il mondo deve valersi di una visione utopica, applicando “Utopia come Metodo”, così come suggerito da Ruth Levitas e altri. Una Nuova Grande Accelerazione ( https://en.wikipedia.org/wiki/Great_Acceleration) è incombente, ed anche per questo la concretizzazione delle migliori idee emergenti dovrà accadere… a velocità accelerata.
La rassegna "Incontri" è curata da Manuel Portioli e prodotta da Flag No Flags Contemporary Art con il sostegno di OCA (Office for Contemporary Art Norway), Comune di Bergen e Norvegian Craft, in collaborazione con Diocesi di Reggio Emilia Guastalla - Ufficio Beni Culturali e Nuova Edilizia di Culto, Fondazione Palazzo Magnani, Comune di Reggio Emilia, Reggio Emilia Città delle Persone.
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