The Secret | Anna Senatova | 2015
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Segreti, misteri, nascondigli, camuffamenti: quello che ogni donna nasconde dentro l'anima, lontano da tutti. / Секреты, тайны, потаённое, скрытое, - то, что хранит в душе, вдали от чужих глаз, каждая женщина. |
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Anima selvaggia/ Дикая душа | Manuela Bartolotti | 2014
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È l'anima selvaggia, indomita della donna che affiora dalle tele di Ludmila Kazinkina. È l'estremo appiglio con la terra, con la natura troppo spesso sfruttata e dimenticata. / Дикая неукротимая душа женщины выступает с картин Людмилы Казинкиной. Чрезвычайная привязанность к природе и земле, истощенной и забытой.
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Atelier. Ludmila Kazinkina | Marta Santacatterina | 2013
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Donne in sottoveste bianca che lascia trasparire corpi minuti - quasi da bambina -, fisici fragili e diafani che esprimono solitudine, volti ingranditi e occhi luminosi che fissano davanti a sé con fermezza e decisione. / Women in white petticoat that reveals tiny bodies - almost childish - fragile, diaphanous bodies expressing loneliness, faces magnified and bright eyes looking straight ahead with firmness and decision. |
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Wild women | Chiara Serri | 2012
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«Osso dopo osso, capello dopo capello», nelle opere di Ludmila Kazinkina rivive il mito della donna selvaggia, intesa come forza primigenia, ferina e materna, che vive secondo natura. Non una potenza incontrollata, ma un'energia psichica tenace, che sopravvive nonostante gli stereotipi imposti dalla società contemporanea. |
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Specchiarsi nel mondo | Chiara Serri | 2011
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Prima c'è il grigio. Un grigio indistinto, talmente denso da soffocare lo spettatore. Più che un colore un odore, acre come la nebbia padana, greve come l'aria di Mosca in un tramonto primaverile, quando sembrano esaurite perfino le forze per respirare ed il Diavolo fa improvvisamente capolino all'ombra dei tigli. |
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Solaris/Солярис | Chiara Serri | 2010
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Come Tarkovskij dirige in maniera claustrofobica le scene d'interno, con un ritmo lento ma incessante, prediligendo i silenzi alle parole, così Ludmila Kazinkina, con poche linee ed un grigio ottundente, costruisce uno spazio possibile e allo stesso tempo distorto, sottratto al normale fluire del tempo. |
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Baba Yaga/Баба Яга | Chiara Serri | 2009
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Come prigioniere di Baba Yaga, le figure femminili dipinte da Ludmila Kazinkina paiono pervase da uno stato di enigmatica malinconia: fissano il vuoto, il loro corpo che cambia e lasciano libero corso ai pensieri che si attorcigliano in una matassa fluttuante. |
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Cortocircuito in pittura | Chiara Serri | 2008
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Protagoniste delle tele di Ludmila Kazinkina, di origini russe, ma che da anni vive e lavora a Parma, sono figure intrappolate in luoghi senza tempo, costrette, un po' come l'Alice di Lewis Carroll, in uno spazio troppo piccolo e troppo denso, mentre il corpo si espande a dismisura. |
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Ho cercato l'ordine e la pulizia | Dimitry Rufolo | 2008
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La mia statua svetta nella piazza / ed io ho sempre con me / i ferri del mestiere / ma a volte le risa / sono davvero assordanti / così come le urla dell'indifferenza / ed io vorrei spaccare / tutte le lavagne sibilanti / tutte le unghie graffianti / e mettere a tacere tutti gli stridii / di queste inutili macchine / per poi passare la vita / ad avvolgere di ovatta morbida / questo mondo pieno di spigoli |
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Zerkalo | Paolo Borelli | 2008
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La figura umana è al centro della composizione ma senza prepotenza, ci sono donne, uomini imbellettati, sportivi, militari, bambini: l'atmosfera è quella onirica, gli ingenui caratteri figurativi si collocano vicino ai modi della Transavanguardia in senso lato, come manipolazione dei modelli tradizionali del passato. |
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