Maria Valli nasce nel 1953 a Reggio Emilia, dove attualmente risiede e lavora. Nel 1995-96 frequenta il corso di nudo del prof. Contini dell'Accademia di Belle Arti di Bologna al Circolo degli Artisti di Reggio Emilia. Nel 1997-98 partecipa a Reggio Emilia ad un corso di iconografia classica del prof. Pellegrini, originario di Bologna. Dal 2000 al 2005 vive in Maremma, dove tiene le prime esposizioni. Prende parte a mostre collettive presso Palazzo Collacchioni (Capalbio, 2002), Galleria Il Nuovo Rinascimento (Ferrara, 2003), Studio C (Piacenza, 2004) e Villa Raggio (Pontenure, 2005). Tra le personali, "Petra, Anatomie di un silenzio" (Studio C, Piacenza, 2006), "Le lacrime del male" (Bagnolo, 2007), "
Palinsesti" (1.1_ZENONEcontemporanea, Reggio Emilia, 2016). Partecipa alla "Seconda Rassegna di Arte Contemporanea" (Ca' de Carraresi, Treviso, 2012) ed alla "Triennale di Arti Visive" (Roma, 2014). Nel 2009 realizza la scenografia dello spettacolo teatrale "Nella notte un giglio nel campo", tra i vincitori del Concorso Nazionale dei Teatri del Sacro. È presente con calcografie nel catalogo "Le Muse" di Elisa Lusardi, volume n° 5, autunno 2015. Dal 2017 è presente con alcune opere all'Artoteca del Multiplo di Cavriago (RE). È stata inoltre segnalata al Premio Internazionale Marchionni e selezionata alla diciannovesima edizione del Premio V. Viviani. Nel 2018 ha vinto il primo premio, sezione disegno e grafica, alla VII edizione del Concorso internazionale di Pittura, Disegno, Grafica e Acquerello “Metropoli di Torino”. È stata inoltre selezionata tra i finalisti del Premio Artistico “Contea di Ceneda e Tarzo”, edizione 2018, e del "Premio Mestre Pittura 2018" con l'opera "Punto Linea Superficie 3". Dal 2018 gli uffici di VBR Hydraulics a Reggio Emilia ospitano in permanenza alcune opere dell'artista, tratte dalla serie "Diegno Nero". Nel 2020 lo SpazioArte Prospettiva16 di Boretto (RE) ha presentato la sua personale "
Aria Acqua Fuoco Nero", con testo di Ermanno Giglietti.
«Le parole non mi sono di aiuto quando provo a parlare della mia pittura. Questa è un'irriducibile presenza che rifiuta di essere tradotta in qualsiasi forma di espressione. È una presenza allo stesso tempo immanente e attiva... Questa è quanto significa: esistere così come dipingere... per anni i quadri sono stati la mia guida, e il mio lavoro è stato solo il mezzo per stimolare l'impulso. io posso solo dire questo: la pittura per me è una libertà raggiunta, costantemente consolidata, difesa con prudenza così da trarne la forza per dipingere di più». (Alberto Burri)