La Galleria spazio.aperto di Reggio Emilia (Via S. Pietro Martire, 2/F) ospita, dal 2 dicembre 2017 al 28 gennaio 2018, la mostra "Tracciati clandestini" di
Giamprimo Bertoni e
Fabio Iemmi, a cura di Bianca Maria Tirelli.
È il titolo stesso - "Tracciati clandestini" - che delinea un'esposizione di opere scultoree e pittoriche rispettivamente di Giamprimo Bertoni e di Fabio Iemmi, espressioni artistiche di due personalità in cui la ricerca creativa è strettamente correlata all'ambito lavorativo in cui professionalmente operano.
Giamprimo Bertoni è architetto, raffinato esteta di architetture in cui funzionalità e ricerca si fondono in un unicum che ben rappresenta e sintetizza la sua cifra stilistica, caratterizzata da un connubio polimaterico sottratto, consapevole, elegante, rispettoso e al contempo disinibito.
Fabio Iemmi è artista, designer ed esperto di tecniche di conservazione. Il suo lavoro di ricerca sulla materia, soprattutto quello ascrivibile alla pelle dell'architettura, si manifesta nella progettazione di scenografie d'interni, di apparati esterni e di rielaborazioni, direttamente tratte dalle sue opere, di pavimentazioni, di tessuti, di ceramiche, di carte da parati, di oggetti funzionali.
Bertoni realizza ed espone sculture di ferro, uno dei materiali privilegiati. Stele di grandi dimensioni e tappeti calandrati, opere rese eteree da un segno creativo tradotto sul ferro con tecnologie di ultima generazione, quali il taglio laser, con trattamenti di superficie e l'utilizzo di strisce led puntiformi, che celate nel metallo risultano coreografie di luce.
Le tele di Iemmi, intonacate, segnate da impronte tessili e polimateriche, attraversano il buon fresco contaminandolo con ricerche e modalità uniche, metamorfosi delle superfici verticali della galleria.
La mostra non è crudo manifesto di due modalità espressive complesse e autoreferenziali, ma amalgama di tracciati clandestini che nel rapporto spazio, tempo, materia, si attestano in un luogo fisico, trasformandolo.