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Riduzione aliquota Iva nel commercio di opere d'arte
ANGAMC chiede l'impegno concreto del ministro Franceschini per sostenere la proposta in sede europea
di Mauro Stefanini
 

Illustre Ministro,

l'ANGAMC (Associazione Nazionale Gallerie d'Arte Moderna e Contemporanea), fondata nel 1964, conta più di 200 gallerie d’arte associate, distribuite in tutta Italia. Scopo di ANGAMC è quello di rappresentare e tutelare, in ogni sede, gli interessi morali, economici e culturali della categoria.

Le scriviamo per esortarla a sostenere in sede europea la proposta messa per la prima volta all’ordine del giorno del Consiglio “Istruzione, gioventù, cultura e sport” del 18 maggio 2021 dalla Ministra della Cultura tedesca, Monika Grütters, con riferimento alla proposta di revisione della Direttiva IVA (2006/112/EC).

Al Consiglio EYSC del 18 maggio, la Ministra Grütters ha proposto di applicare aliquote IVA ridotte anche al commercio dell’arte. Illustrando la sua proposta, la Ministra ha detto che “la pandemia da COVID-19 è un disastro per grandi fette delle industrie culturali e creative. Sarebbe un ottimo segnale per il rilancio della nostra vita culturale nell'UE se le aliquote IVA ridotte si applicassero al commercio dell’arte. Questa misura darebbe ossigeno alla ripresa economica dopo la crisi determinata dalla pandemia”.

Come ANGAMC riteniamo che la concretizzazione della proposta tedesca costituirebbe finalmente un supporto tangibile al settore culturale e creativo, più volte annunciato a livello europeo.

L’applicazione di aliquote IVA ridotte per il commercio dell’arte sarebbe infatti uno strumento di supporto utile per tutti gli attori del mondo dell’arte, in tutti gli Stati Membri. Finalmente, l’Unione Europea compirebbe uno sforzo per rafforzare il proprio mercato dell’arte, che attualmente è schiacciato tra quello statunitense e cinese, che guidano il settore con rispettivamente il 42% e il 28% della quota di mercato (l’Italia è sotto l’1%!).

Inoltre, la riduzione dell’IVA sarebbe un utile strumento di politica culturale, che anche in passato ha contribuito a dare fiato all’ingegno e alla creatività del mondo della cultura, e a rendere accessibile l’arte a un vasto pubblico.

Un'aliquota IVA ridotta comporta vantaggi per tutta la filiera dell’arte: artisti e creativi, i loro intermediari, agenzie, editori e gallerie.

Ne beneficerebbero i privati, che spesso prendono grandi rischi economici per supportare un artista, così come evidenti sarebbero i benefici per musei e galleristi.

I musei potrebbero così ampliare le loro collezioni, e contribuire così alla cultura pubblica, presente e futura.

Le gallerie d’arte potrebbero porre almeno parziale rimedio alle difficoltà che stanno vivendo. Nei prossimi anni, infatti, si stima che il 45% delle gallerie italiane possa dover chiudere o andare all’estero, soffocate dal fisco, dalla burocrazia e dalla concorrenza impari dei competitor stranieri. Per ogni galleria d’arte che chiude, si toglie uno sbocco di crescita per gli artisti italiani, che vedono a rischio il proprio sostentamento e la propria professione. Sono infatti le gallerie a scoprire gli artisti e a investire nel loro posizionamento sul mercato, e sono le gallerie a resistere all’”Amazon-izzazione” del commercio dell’arte, e a valorizzare l’arte, anziché consumarla.

Per tutte le ragioni esposte finora, auspichiamo che il Governo italiano possa sostenere la proposta del Governo tedesco, e collaborare in ambito europeo verso l’applicazione di una aliquota IVA agevolata sul commercio dell’arte.

La ringraziamo per l’attenzione che vorrà dedicare alla nostra richiesta, e siamo a disposizione per un incontro per approfondire la tematica.

Cordiali saluti,

Mauro Stefanini

Presidente ANGAMC

Per informazioni:
ANGAMC - Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea
Via degli Olivetani 8, Milano
T. +39 02 866737
info@angamc.com 
www.angamc.com 
 
 
 


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