Quando la fama nell'arte si paga più dell'oro... Articolo di Federica Pignata.
Il dipinto “Nu couché” di Amedeo Modigliani è stato venduto la scorsa settimana da Christie’s New York per 170, 4 milioni di dollari al Museo Long di Shangai, che si è aggiudicato il quadro dopo nove minuti di estenuanti rialzi.
La tela, realizzata nel 1917, raffigura una donna nuda distesa su un letto.
Quando fu esposta per la prima volta, nella vetrina del gallerista Bertehe Weill a Parigi l’opera, a causa del soggetto ritenuto immorale, attirò una tale folla di curiosi che si rese necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
Il dipinto non ha solo superato il record di prezzo di altre opere dell’artista, ma si colloca al secondo posto fra i pezzi d’arte più cari della storia dopo “Les Femmes d’Alger” di Pablo Picasso, battuto per 179,4 milioni di dollari sempre da Christie’s.
A seguire rientrano nella top 6 delle opere vendute ad una cifra superiore ai 100 milioni di dollari: la scultura bronzea “L’Homme Qui Marche I” (1960) di Alberto Giacometti, il celebre dipinto “L’urlo” (1893) di Edvard Munch, il trittico “Three Studies of Lucian Freud” (1969) di Francis Bacon e l’opera“Eight Elvises” (1963) di Andy Warhol.
Oltre al nudo di Modigliani da 170 milioni di dollari, l’Italia porta a casa un altro risultato straordinario: “Concetto Spaziale, La Fine di Dio”del 1964 di Lucio Fontana è stato venduto per 29 milioni di dollari a un anonimo compratore telefonico.
L’opera fa parte di una serie di grandi ed ovali tele bucate che Fontana realizzò tra il 1963 e il 1964, tre anni dopo la missione spaziale del cosmonauta sovietico Jurij Gagarin. Fu proprio questa missione ad ispirarlo nella creazione di un corpus di opere che annunciano “la fine di un’era e l’alba di una nuova”.
L’arte italiana affascina il mondo!
Ma resta forse il rammarico di vedere due importanti opere d’arte contemporanea lasciare per sempre l’Italia…
(Federica Pignata)
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