La sede romana della Galleria d’Arte Triphè (Via delle Fosse di Castello, 2) presenta, dal 10 maggio al 10 luglio 2018, la sua prima collettiva dal titolo “Empatia”, a cura di Maria Laura Perilli. L’esposizione sarà inaugurata giovedì 10 maggio alle ore 19.00.
Con le opere in esposizione si vuole tentare una lettura dell’arte distaccata da aspetti talvolta autoreferenziali e narcisisti, per approdare ad uno scambio e ad una condivisione emozionale sia sul piano figurativo che concettuale. Sono due realtà queste che, fondendosi, potrebbero fornirci una lettura diversa dell’operato artistico. L'arte prova a proporsi come strumento teso a scardinare quella dimensione nella quale stiamo approdando, sempre più distaccata e virtuale, espressione di relazioni umane superficiali nonchè permeate da uno stato di liquidità. La scelta artistica di questa esposizione aspira a stimolare interrogativi che, al di là della immediatezza della figurazione, sondano celati messaggi concettuali. L’arte, infatti, che da sempre è un qualcosa che si tocca e si sente, comporta necessariamente un coinvolgimento sia dell'intelligenza razionale che della emotività; proprio questa fusione potrebbe portare ad una lettura esaustiva dell’opera.
Gli artisti coinvolti sono: Salvatore Alessi, Roberta Coni, Moreno Bondi, Adriano Fida, Enrique Moya, Sara Lovari, Franco Giletta, Antonio Finelli, Giuseppe Barilaro, Marco Stefanucci, Veronica Montanino, Francesco Bancheri, Elena Uliana Re, Davide Dall'Osso, Ma Lin, Claudio Magrassi, Li Zi, Alessio Deli, Roberta Maola, Benjie Basili Morris, Teresa Merolla, Salvatore Pellegrino, Kristina Milakovic, Arteinacciaio Cavalieri, Lorenzo Santinelli, Gianluca Sità, Salvatore Cammilleri.
L’empatia, intesa come capacità di coinvolgere emotivamente il fruitore con un messaggio in cui lo stesso è portato ad immedesimarsi, sottolinea la presa di coscienza e la consapevolezza di un sentire che può rigenerarsi, anche in un particolare modo di percepire l’arte. Ecco, dunque, l'intento della collettiva:cercare di sottolineare che l'empatia può intercorrere non solo tra persone, ma anche tra persone e cose.Un quadro,una scultura,possono aiutare a rigenerare un sentire completo, fatto sì della percezione immediata dell'immagine, ma anche dell’individuazione del messaggio nascosto posto alla base del profilo concettuale dell’opera stessa . La figurazione concettuale può essere, quindi, la strada da percorrere per una rieducazione delle emozioni. L’osservatore non guarderà, quindi, l’opera con un atteggiamento permeato da puro sentimentalismo o da stupore per l'immagine, ma anche con un background del sentire più analitico e quindi utile a stimolare maggiori riflessioni. Ben venga tutto ciò perché possa, poi, come una eco, trasferirsi a tutte le sfere del sentire.
La mostra è visitabile da martedì a sabato con orario 10.00-13.00 e 16.00-19.00. Per informazioni: tel. 366 1128107,
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