“L’arte del mosaico” di Barbara Giavelli in mostra, fino al 30 settembre 2017, a Pietrasanta (LU).

Dopo la partecipazione alla rassegna “L'Arte svelata in luoghi insoliti. Ascoltare lo sguardo, fissare le parole”, a cura di Pina Tromellini, e l’inaugurazione dell’atelier a Chiozza di Scandiano (RE), l’artista è stata invitata ad esporre nel Campanile del Duomo di Pietrasanta (LU).

Barbara Giavelli accoglie i visitatori, con un i suoi mosaici, all’interno della torre campanaria del 1519, legata al nome di Michelangelo Buonarroti per l’ardita soluzione architettonica e la particolarità della tecnica costruttiva.

Opere di piccolo formato sono collocate in prossimità dei gradini della scala elicoidale autoportante: smalti veneziani, pietre e ori salgono verso la cella campanaria in contrasto con il rosso della terra cotta che li circonda. In basso, nel vano circolare di accesso alla scala, viene inoltre presentato un mosaico di grandi dimensioni intitolato “Aspettando la primavera” (2016).

La presentazione dell’opera si terrà sabato 16 settembre alle ore 19.30, in concomitanza con “Pàssio. Celeste abbraccio”, installazione dell’artista Alessandra Binini nella Piazzetta del Duomo. A seguire, al calar del sole, prenderà il via la Notte Bianca con musica, intrattenimento e shopping e, alle 21.30, nel Duomo di S. Martino, la rassegna corale “Citta di Pietrasanta”.

Come si legge nel testo di Pina Tromellini, pubblicato nel volume “L’Arte svelata in luoghi insoliti” (Vanillaedizioni, 2016), «Ci si innamora del proprio lavoro artistico; si può piangere dalla gioia se si raggiunge un traguardo prefissato. Succede a Barbara Giavelli, mosaicista che, dopo varie esperienze creative, ha scoperto il mosaico e l’ha trasformato in un’attività totalizzante. Sorprende la relazione che l’artista ha con le pietre, numerose, di colori diversi e di sfumature impensate. Ogni tanto le annaffia come farebbe con i fiori di un giardino, per esaltarne i colori. Il suo laboratorio infatti è un giardino di pietre: le distingue singolarmente e le sfiora con delicatezza, perché è convinta che diventeranno qualcosa di unico e prezioso. Gli smalti veneziani emanano luce dentro a bottiglie trasparenti, altre pietre sono ordinate in diversi contenitori. Per apprezzare i mosaici di Barbara occorre iniziare da qui, da una materia prima che non ha confini. Le pietre appartengono al mondo. Le pietre hanno bisogno di mani capaci per trasformarsi in bellezza».

La sede espositiva è aperta al pubblico tutti i giorni con orario 10.00-13.00, 16.00-20.00, 21.00-24.00. Ingresso libero. Per informazioni: tel. 328 8978985, info@macauba.com, www.macauba.com. 

Barbara Giavelli nasce a Reggio Emilia nel 1970. Da sempre attratta dall’arte, in particolare dalla pittura e dal disegno, sperimenta varie tecniche. Nel 2000 inizia a frequentare i corsi di pittura tenuti da Alessandra Ariatti che, contemporaneamente, la indirizza verso l’arte musiva. In un primo tempo affronta la tecnica del mosaico in modo autonomo, successivamente si rivolge al mosaicista Gian Domenico Silvestrone per acquisire maggiore dimestichezza con la materia. Già dai primi lavori, l’artista intuisce le potenzialità del mosaico e la possibilità di esprimere con tessere in pietra, ori e smalti veneziani il proprio sentire. Dopo un primo studio dei soggetti classici, concentra la propria attenzione sulla potenza espressiva del colore, sull’effetto della luce che colpisce la materia vitrea e la pietra. Vive e lavora a Chiozza di Scandiano (RE), trascorrendo lunghi periodi di ricerca a Pietrasanta (LU).