|
|
|
|
|
Sidewalks | Alessandro Gazzotti | 2017
|
Grisendi isola, ingigantendoli o facendoli dialogare tra loro, frammenti di una realtà già rappresentata, readymade tratti dall'iconografia televisiva, pubblicitaria e della grafica e che riguardano tematiche tipiche come lo sport o il viaggio; allo stesso modo si affaccia la rappresentazione (e monumentalizzazione) del quotidiano che prolifica sui social network. |
Per saperne di più » |
|
 |
|
Sidewalks | Chiara Serri | 2017
|
Camminare di lato, lentamente. Tenersi sul bordo del transito, lungo un marciapiede dal quale la vita scorre veloce. Uno spazio cerniera tra realtà ed immaginazione, in cui arrivano solo pezzi di mondo, o meglio, pezzi di un mondo a pezzi: porzioni di corpi e frammenti di paesaggio combinati tra loro in un equilibrio precario, dove il dato reale, spesso lacunoso, è sorretto dall'invenzione. |
Per saperne di più » |
|
 |
|
Storyboard | Niccolò Bonechi | 2016
|
Nelle tele di Grisendi si riscontra il trionfo dell'à plat, sancito da un linearismo sinuoso, da un segno netto che definisce lo schema della composizione, dall'utilizzo di pochissimi colori che non distolgono l'attenzione dello spettatore da eventuali intenzioni ornamentali... |
Per saperne di più » |
|
 |
|
Stand your ground | Antonio Zoretti | 2015
|
Sospese, sollevate ma attive le figure di Fosco Grisendi. Alcune pensanti, ma solitamente operanti. Rimandano agli antichi atleti greci o romani quelle sportive, altre isolate e dimentiche nell'ambiente. Gli sfondi neri esaltano l'effigie; lo sfondo bianco stuzzica solo il segno... |
Per saperne di più » |
|
 |
|
Il vero ruolo | Rossella Iorio | 2015
|
Il meccanismo che sottende alla comprensione della serie Stand your ground si fa sempre più sottile: un lavoro esclusivo sul dubbio, sul suo utilizzo e sulle possibilità reali (o meno) di accedere alla verità come presenza inviolabile, non manipolabile, univoca. |
Per saperne di più » |
|
 |
|
Stand your ground | Chiara Serri | 2014
|
Stand your ground, ovvero mantieni la posizione, non arretrare d'un passo. Nasce da un fatto di cronaca americana la nuova produzione di Fosco Grisendi, tesa ad indagare il sottile confine tra verità e menzogna, tra realtà e fiction. / Stand your ground, i.e. hold your position, not a step backwards. Fosco Grisendi's new production, aimed at investigating the thin line between truth and falsehood, between reality and fiction, comes from a true American story. |
Per saperne di più » |
|
 |
|
Fosco Grisendi | Emanuele Baistrocchi | 2014
|
Di questo ne sono testimoni i suoi soggetti, trasformati e ridotti a forma di idee che sempre ci riportano ad una storia ma non ad una storia delle cose bensì ad una personalissima autobiografia attraverso le cose. Uno sguardo fisso su di un obbiettivo dove l'artista vede tutto di ogni cosa. |
Per saperne di più » |
|
 |
|
Let us drown | Sebastiano Simonini | 2013
|
La spontaneità di Grisendi, frenata da una tecnica lenta e accurata, si cristallizza in sempre originali soluzioni narrative e impeccabili impaginazioni spaziali. In questo ossimoro caratterizzato da un'istintività di pensiero congelata entro linee nette, colori e stesure piene e implacabili, possiamo collocare la linea poetica dell'autore... |
Per saperne di più » |
|
 |
|
|
|
My name | Chiara Serri | 2009
|
Capo sferico, corpo elastico e colori da video-grafica: questi i tratti salienti dell'omino di Fosco Grisendi, alle prese con i temi più importanti dell'attualità. Dalla famiglia al disagio giovanile, dalla violenza alla ricerca del proprio nome ("My name", 2009), della propria identità. |
Per saperne di più » |
|
 |
|
Opere | Francesco Dazzi | 2008
|
Quando la vita gli scorre davanti, gli appare sotto forma di immagini, che diventano i personaggi e i simboli dei suoi quadri. Più o meno esplicita, la simbologia che propone nasce nell'impulso che dà forma ai pensieri che lo tormentano. |
Per saperne di più » |
|
 |
|