La Galleria San Francesco di Reggio Emilia presenta, dal 5 al 26 marzo 2016, "Dolcemente, incontri fra cacao e creta", doppia personale di Lorenzo Criscuoli (terracotta) e Salvatore Marino (cioccolato), a cura di Marina Montanari.
«Visitando la mostra - si legge nel testo di presentazione - si può usufruire di una visione "integrale" della scultura, a tutto tondo e a beneficio di tutti i sensi: l'olfatto, il primo, e poi la vista e infine il tatto, l'udito e il gusto. Si perchè, almeno quelle in cioccolato, di sculture potranno essere mangiate. Nessuna pretesa di novità, ma, come spesso accade nelle mostre proposte dalla Galleria San Francesco, una riscoperta delle tradizioni culturali e delle primigenie tecniche della scultura, con vecchi e nuovi materiali. Nesuna idea nuova: così le sculture del Marino rievocano le statuette di pane offerte alla greca Demetra e alla romana Cerere, così le donne in carne di Criscuoli sono Tanagrine alla moda o Veneri dai seni e glutei offerenti, così ancora le statuette di cioccolata inserite nei Presepi o appese agli alberi di Natale, spesso rivestite da carta stagnola, e i pupi siciliani in pasta di martorana fino al tradizionale uovo di Pasqua. Come la creta diventa sinuosa e sensuale nelle mani di Lorenzo Criscuoli, il cioccolato diviene pasta duttile, obbediente e profumata in quelle di Salvatore Marino. Il contenuto della mostra questo sì è nuovo; meglio è una modalità dell'essere umano caduta in desuetudine: la dolcezza, la gentilizza, il garbo, il sussurro, il sorriso, lo scherzo di buon gusto, le buone parole, l'educazione. Nelle opere di Salvatore la dolcezza è intrinseca nella materia che l'artigiano crea: il cioccolato, reso lucido o marmorizzato dalla sapiente lavorazione, si slancia e si dirama in forme offerenti i piccoli doni dolci; i profumi, spesso speziati, sono forieri di una prossima succulenza; l'edibilità dell'opera, che diviene tale attraverso la sacralità del tocco dell'artista, pare una sperimentazione che completa i percorsi concettuali di Piero Manzoni in "Consumazione dell'arte dinamica del pubblico divorare l'arte" (1960). I "Pupi" di Lorenzo, le sue statue di creta, sono sostenuti da tralicci di legno dalla vacua stabilità: se si è attenti, è lo spettatore che ride, loro non lo fanno; pupazzi, pupazze, bambini pupazzi, pecore, balene, civette e tantissimi gatti sono in bilico e guardano negli occhi con atteggiamento di sfida e monito. E chiedono, con religiosa dolcezza, gentilezza, garbo...: "Dobbiamo noi S/drammatizzare i disagi dell'uomo moderno? Non può togliersele da solo le castagne dal fuoco? Siamo noi i Pupi del III° Millennio?. Il concetto di scultura, l'arte e la tecnica di dare forma ad un oggetto, che si evolve nel tempo. La contemporaneità sta nell'attualità del facĕre».
L'esposizione, che sarà inaugurata sabato 5 marzo alle ore 17.00, sarà visitabile fino al 26 marzo, tutti i pomeriggi ore 16.00-19.30, escluso lunedì e giovedì. Per informazioni: www.galleriasanfrancesco.com.
Nel corso della mostra si terranno quattro incontri con gli artisti e la curatrice: venerdì 11 marzo, ore 20.00, degustazione di vini, distillati, tisane e cioccolato (prenotazione obbligatoria); sabato 12 marzo, ore 17.00, degustazione di tè verde giapponese; sabato 19 marzo, ore 17.00, Arte e Poesia: lettura di poesie a cura di Giovanni Cossu, voce recitante Mariagrazia Sandonà; domenica 20 marzo, ore 17.00, degustazione di tè rosso dei Masai.