Ludmila Kazinkina CSArt
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Baba Yaga/Баба Яга
Chiara Serri

C'era una foresta vergine e nella foresta, in mezzo a una radura, c'era una capanna su zampe di gallina. Nella capanna viveva Baba Yaga, la più potente strega di tutti i tempi, che si spostava volando su un mortaio, utilizzando il pestello come timone e cancellando i sentieri nei boschi con una scopa di betulla d'argento. Cercare l'aiuto della vecchia strega, a volte spietata a volte fonte di consiglio, era estremamente pericoloso e richiedeva grande preparazione e purezza di spirito. Molte delle fanciulle che si trovavano a bussare alla sua porta rimanevano infatti intrappolate nella casa stregata, erano rese schiave o, ancora peggio, si trasformavano in un succulento banchetto; altre invece - ma molte meno - riuscivano a compiacere la strega, guadagnandosi la libertà. Come prigioniere di Baba Yaga, le figure femminili dipinte da Ludmila Kazinkina paiono pervase da uno stato di enigmatica malinconia: fissano il vuoto, il loro corpo che cambia e lasciano libero corso ai pensieri che si attorcigliano in una matassa fluttuante. Alcune si salvano, altre no, ad alcune manca la terrà sotto i piedi o sono schiacciate dal peso dell'inquietudine, altre si attaccano con tutte le forze ad un cane, ad un comodino, ad un cavalluccio a dondolo o ad un brandello scarlatto, aiutanti magici che, come in ogni fiaba che si rispetti, fanno proprie le sofferenze della protagonista. Ma tutto ha un prezzo: i caratteri dell'adolescenza si mescolano ben presto ai segni di un invecchiamento patologico e l'esplorazione ossessiva della propria identità, che passa per prima cosa attraverso l'osservazione dei mutamenti esteriori, rivela piccole anomalie, incongruenze, deformazioni magnetiche che danno forma più autentica ai contenuti angosciosi della coscienza. Lo spazio che contiene la figura, appena accennato e subito spazzato via con rami d'argento, è infatti verosimile, ma non reale. È uno spazio possibile e contemporaneamente distorto, sottratto al normale fluire del tempo e ritagliato su un corpo di cui completa la soggettività. Soggettività che passa anche attraverso un colore dalle fini modulazioni tonali, basato su note basse e aristocratici grigi, che esaltano le poche pennellate di colore vivo. Primo fra tutti il rosso, un rosso intenso, luminoso, che ha scandito le tappe più importanti della ricerca dell'artista russa e ora ritorna in una raffinata selezione di opere su carta, in cui le nebbie del Nord sono "tagliate" da guizzi cromatici, che equilibrano la visione. Disegni che, rivelando la grande naturalezza del tratto, danno voce agli stessi soggetti delle opere ad olio, ma in maniera diversa: la suspence fiabesca non è infatti data dal colore lunare o dalle frequenti distorsioni prospettiche, ma da uno spazio densissimo che si spezza improvvisamente in prossimità del disegno, liberando il colore.

Давным-давно стоял дремучий лес, и в том лесу на полянке была избушка на курьих ножках. Жила в избушке Баба Яга, самая могущественная во все времена ведьма, которая летала на ступе с пестом вместо руля, стирая лесные тропинки метлой из серебряных березовых прутьев. Искать помощи у старой ведьмы, порой жестокой, а порой и мудрой, было слишком опасно и требовало хорошей подготовки и чистоты духа. Многие девушки, пришедшие к ней, были заперты в заколдованной избушке, порабощены или же, хуже того, превращались в сочный обед; иные же - но далеко немногие - сумели угодить ведьме, заслужив свободу. Как пленницы Бабы Яги, женские образы кисти Людмилы Казинкиной кажутся пронизаны загадочной печалью: отрешенный взгляд в пустоту, меняющееся тело, - и открывают простор мыслям, которые закручиваются в неуловимый клубок. Некоторые спасаются, другие - нет, у некоторых уходит земля из-под ног, или они раздавлены под бременем тревог, другие же цепляются всеми силами за собаку, за тумбочку, за детскую лошадку или красный лоскут, - заколдованные помощницы, которые, как в каждой сказке, принимают как должное страдания главной героини. Но всему есть своя цена: черты молодости резко смешиваются со знаками патологической старости и навязчивого исследования собственной личности, которая проходит прежде всего через наблюдение за внешними изменениями, выявляет мелкие аномалии, несоответствия, притягательные деформации, и придает истинную форму тревожному наполнению души. Пространство, занятое образом, слегка намечено и тут же стерто серебряными прутьями, оно действительно правдоподобно, но нереально.  Пространство возможное и одновременно искаженное, вырванное из нормального потока времени и вырезанное на теле, подчеркивая его субъективность. Субъективность проходит тонким наложением тонов, на основании низких аристократичных серых нот подчеркнуты редкие штрихи яркого цвета. Первый среди них - красный, красный насыщенный, блестящий, ярко-красный, он разделил важнейшие этапы поисков русской художницы, и теперь возвращается в изысканный набор рисунков на бумаге, где туманы Севера «отрезаны» от цветных зигзагов, уравновешивая видение. Рисунки, выявляя натуральность штриха, перекликаются с сюжетами произведений, написанных маслом, но по-другому: здесь сказочная отстраненность не от лунных красок и частых диспропорций, а от насыщенного пространства, которое внезапно рассыпается рядом с рисунком, освобождая цвет.

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