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OfficinARS


Indirizzo
Nola (NA)
Sede
Museo Storico Archeologico di Nola
A cura di
Gianantonio Cristalli e Mara D'Onofrio

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OfficinARS
Da Sabato 9 dicembre 2017 a Lunedi 8 gennaio 2018 | Museo Storico Archeologico di Nola | Villa Sistemi Reggiana | Nola (NA)

"OfficinARS”, una mostra di artisti contemporanei emergenti nello storico scenario del Museo Archeologico di Nola, diretto da Giacomo Franzese.

«Un progetto, dichiara il direttore del Museo, nato dalla collaborazione con l’Associazione Villa Sistemi Reggiana, che ad esso ha dato vita, e con la sinergia del Comune di Nola, dell’Agenzia di sviluppo dell’area nolana, e di soggetti privati e del terzo settore, che hanno fortemente voluto dare il proprio contributo. La manifestazione oltre a promuovere artisti emergenti, avvicinando i giovani alle nuove tendenze dell’arte contemporanea, vuole sperimentare, anche in contesti provinciali, una meditata esperienza che induca ad abbandonare modelli e progetti di valorizzazione incentrati su stereotipi e su monotematismi e tematiche incentrate su rituali omaggi e retrospettive. Il museo territoriale o di periferia spesso distante dagli affollati circuiti turistici e dagli attrattori privilegiati, non deve temere l’isolamento nè deve accontentarsi di essere solo un riferimento per le istituzioni scolastiche locali, ma deve rinnovarsi e puntare ad essere un’istituzione permanente al servizio della società, capace di coniugare la tutela e la valorizzazione delle collezioni storicizzate con la diffusione di forme espressive che hanno in “nuce” codici comunicativi innovativi, sapendo ben dosare tempi, modi, forme espressive e metodologie della comunicazione. La continua e appassionante ricerca nell’estro creativo dei giovani artisti di elementi di continuità che rinviano all’arte del passato costituisce la ragione fondante dell’esperienza di "OfficinARS”, un laboratorio itinerante che intende consolidare anche un forte legame tra arte e impegno sociale. Il progetto "OfficinARS”, infatti, ha anche lo scopo di offrire un sostegno ad un orfanotrofio a Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. Il Museo Archeologico di Nola, che mi onoro di dirigere, ha deciso di intraprendere questa strada che rappresenta una grossa opportunità di crescita culturale e sociale per il territorio nolano e per le future generazioni».

«Siamo fortemente conviti che credere nei giovani, nel loro entusiasmo, nelle loro risorse e nelle loro energie – spiega Maria-Teresa Crispo, Presidente di Villa Sistemi Reggiana – possa fare da viatico alla realizzazione di tante ed importanti iniziative. Promuovere il talento, sin da quando emerge e tenta di affermarsi, ci sembra il modo più naturale per far crescere la coscienza artistica, che è parte determinante della nostra natura. L’arte è una forma estrema di sensibilità ed è capace di suscitare le più intense emozioni, da qui l’idea che l’opera artistica possa funzionare da strumento per la solidarietà e da sostegno per iniziative benefiche. Riteniamo che da un’ispirazione artistica si possa giungere ad un atto concreto, lì dove l’ideale incontra il reale, in uno scambio di reciproco aiuto, condivisione ed arricchimento».

La mostra “OfficinARS", curata da Gianantonio Cristalli e Mara D’Onofrio, è l’esito di un concorso ad accesso gratuito al quale hanno partecipato ottanta artisti di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Una giuria professionale, composta da Gianantonio Cristalli (scultore e docente di Scultura, Presidente della commissione), Mauro Carrera (curatore e critico d’arte) e Mauro Davoli (fotografo), ha selezionato prima una trentina di finalisti e poi cinque vincitori – Alketa Delishaj, Erjon Nazeraj, Giuseppe Graziosi, Pietro Dente, Jessica Ferro – le cui opere saranno recensite dal critico Mauro Carrera e inserite nel catalogo annuale dell’Associazione Villa Sistemi Reggiana.

“OfficinARS” è realizzata anche con il patrocinio del Comune e della Provincia di Reggio Emilia.

A partire da questa edizione il Museo Archeologico di Nola sarà partner ufficiale dell’associazione e promuoverà gli artisti anche presso i restanti siti del Polo museale della Campania che annovera tra gli altri gioielli come Palazzo Reale di Napoli, le Certose di Napoli, Capri e Padula, Castel S.Elmo, Villa Pignatelli e il Museo Duca di Martina con la Villa Floridiana.

La mostra sarà inaugurata, unitamente alla nuova sala del Museo, voluta fortemente dal direttore per ospitare mostre archeologiche in collaborazione con istituzioni museali statali e private sia italiane che straniere, convegni, corsi e vernissage d’arte contemporanea, sabato 9 dicembre alle ore 18.00. L'esposizione sarà duccessivamente visitabile fino al 9 gennaio 2018, da martedì a domenica ore 9.00-19.00. 

Alketa Delishaj nasce a Shkoder, in Albania; vive e lavora a Verona. Indaga principalmente il rapporto tra pittura e fotografia, confrontandosi con problematiche legate ad interazione fra individui, pari opportunità, divisioni culturali ed economiche. Prende parte a mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero, collaborando con gallerie ed istituzioni internazionali, tra cui il Ministero della Repubblica della Diaspora del Kosovo. “Swimming” è il nome di una serie di opere a tecnica mista su tela che hanno come tema il nuoto in luoghi diversi, ma sempre comuni.

Erjon Nazeraj nasce a Fier, in Albania, nel 1982. Nel 2001 si diploma in scultura al Liceo Artistico Jakov Xoxa di Fier. Nel 2008 si diploma in scultura all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Tra le recenti mostre personali si segnalano: “Inside Rinascite” (Spazio Pasubio, Parma, 2013), “Inside” (Palazzo del Governatore, Parma, 2014) e “Sindone – Contemporary Shroud” (The Gallery on The Corner, Londra, 2015). L’opera presentata in concorso, “Utero natura”, è realizzata in piombo, vetroresina e carbonio.

Giuseppe Graziosi nasce nel 1982 a Roma, dove vive e lavora. Si diploma in restauro e conservazione presso l’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie di Roma. Ultimati gli studi, si trasferisce a Londra. Tornato in Italia, diviene responsabile della Collezione Jacorossi. Prende parte a mostre e concorsi. Nel 2016 partecipa alla collettiva “Il Linguaggio Come Scoperta. Nuove forme di libro d’artista nel XXI secolo” presso il MLAC Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università La Sapienza di Roma. L’opera in
concorso, “Maria”, è realizzata a china su carta velina applicata su tela.

Pietro Dente nasce nel 1977 a Padova, dove frequenta il liceo artistico. Prosegue poi gli studi presso il D.A.M.S. di Bologna, dove si laurea nel 2003. Segue corsi di grafica, design e fotografia. Nel 1996 inaugura l’attività espositiva con numerose mostre personali e collettive in Italia e all’estero, ottenendo premi e riconoscimenti. Tra le recenti esposizioni: “Metropolitan Embedded Systems II” (San Gregorio Art Gallery, Venezia 2017). L’opera in concorso, “Aria dura per la finzione di uno scorcio urbano 132
(Bologna)”, è realizzata a tecnica mista su policarbonato e tela.

Jessica Ferro nasce a Dolo (VE) nel 1992. Si diploma al Liceo Artistico “C. Roccati” di Rovigo. Nel 2016 consegue la laurea specialistica in Arti Visive – Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove attualmente lavora come collaboratore per le attività di supporto alla didattica. Ha partecipato a numerose esposizioni collettive e personali, sia in Italia che all’estero, ottenendo diversi premi, menzioni e riconoscimenti. La modalità di realizzazione delle sue opere è frutto dell’unione tra tecniche pittoriche e incavo-rilievo grafiche sperimentali.

Villa Sistemi Reggiana è un’associazione che opera nel settore dell’arte e del volontariato, a cui aderiscono individui che si impegnano, in forma del tutto gratuita, a promuovere iniziative ed eventi tesi alla diffusione e alla sensibilizzazione verso l’espressione artistica. La scelta di individuare e promuovere artisti emergenti è suggerita dalla originaria destinazione dell’immobile, ottocentesca scuola per fanciulle povere di Gavassa (RE). Nei prossimi giorni saranno aperte le iscrizioni al nuovo concorso, riservato ai giovani fotografi, che si concluderà nel maggio 2018 con la proclamazione dei vincitori ed una mostra collettiva allestita in occasione di “Fotografia Europea” e che successivamente a giugno verranno esposti in questo museo.

Per approfondimenti: www.villasistemireggiana.it. Per informazioni: tel. 0522 272405, info@villasistemireggiana.it.



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Villa Sistemi Reggiana | OfficinARS | Maria-Teresa Crispo | Alketa Delishaj | Pietro Dente | Jessica Ferro | Giuseppe Graziosi | Erjon Nazeraj | Gianantonio Cristalli | Mauro Carrera | Mauro Davoli | Mara D'Onofrio | Giacomo Franzese
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Galleria Fotografica
Locandina
Locandina
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Locandina

Alketa Delishaj, Senza titolo, 2017, tecnica mista su tela, cm. 100x120
Alketa Delishaj, Senza titolo, 2017, tecnica mista su tela, cm. 100x120
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Alketa Delishaj, Senza titolo, 2017, tecnica mista su tela, cm. 100x120

Pietro Dente, Aria dura per la finzione di uno scorcio urbano 132 - Bologna, 2015, tecnica mista su policarbonato e tela, cm. 70×70
Pietro Dente, Aria dura per la finzione di uno scorcio urbano 132 - Bologna, 2015, tecnica mista su policarbonato e tela, cm. 70×70
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Pietro Dente, Aria dura per la finzione di uno scorcio urbano 132 - Bologna, 2015, tecnica mista su policarbonato e tela, cm. 70×70

Jessica Ferro, Imago, 2017, xilografia, monotipo, olio e pigmenti naturali su carta giapponese intelaiata, cm. 100x150
Jessica Ferro, Imago, 2017, xilografia, monotipo, olio e pigmenti naturali su carta giapponese intelaiata, cm. 100x150
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Jessica Ferro, Imago, 2017, xilografia, monotipo, olio e pigmenti naturali su carta giapponese intelaiata, cm. 100x150

Giuseppe Graziosi, Maria, 2016, china su carta velina applicata su tela in teca di plexiglass, cm. 154,5x104,5x3,5
Giuseppe Graziosi, Maria, 2016, china su carta velina applicata su tela in teca di plexiglass, cm. 154,5x104,5x3,5
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Giuseppe Graziosi, Maria, 2016, china su carta velina applicata su tela in teca di plexiglass, cm. 154,5x104,5x3,5

Erjon Nazeraj, Utero Natura, 2014, piombo, vetroresina e carbonio, cm. 105x30x15
Erjon Nazeraj, Utero Natura, 2014, piombo, vetroresina e carbonio, cm. 105x30x15
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Erjon Nazeraj, Utero Natura, 2014, piombo, vetroresina e carbonio, cm. 105x30x15

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